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Lo sviluppo senso-motorio del bambino 0-24 mesi

Con la crescita, il neonato va a sviluppare progressivamente la conoscenza e comprensione del mondo che lo circonda (gli oggetti intorno a lui, la causalità tra azioni e reazioni, lo spazio intorno a sè) anche attraverso la nascita dell’intelligenza senso-motoria, che comprende lo sviluppo di abilità come la relazione mezzi-fini, gli schemi di Azione, l’imitazione.

Attraverso la Neuropsicologia si vanno ad indagare proprio le fasi di questi processi che portano poi all’acquisizione di un adeguato livello di sviluppo senso-motorio.

Il tutto viene svolto attraverso l’osservazione e interpretazione della condotta, attribuendo specifici significati al comportamento del bambino in determinate situazioni.

Rifacendosi al modello di Piaget dello sviluppo cognitivo, quest’ultimo va incontro a delle modificazioni delle strutture cognitive che corrispondono a stadi ed ogni stadio ha una sua particolare organizzazione cognitiva che procede secondo un ordine prestabilito.

La struttura cognitiva che caratterizza lo stadio senso-motorio è lo Schema D’Azione cioè un comportamento organizzato che media le interazioni tra bambino e ambiente. Con il passare del tempo e attraverso le esperienze questi schemi d’azione tendono a coordinarsi e a dare luogo a comportamenti sempre più ampi e complessi.

Nei primi mesi di vita la relazione con l’ambiente avviene solo tramite dei semplici riflessi determinati ma modificabili e generalizzabili con l’esercizio dando quindi luogo a delle abitudini.

Il bambino va a ripetere un’azione perché ha prodotto un risultato interessante, scoperto casualmente sul proprio corpo.

Piano piano si passa dalle azioni incentrate sul proprio corpo a quelle rivolte a degli oggetti esterni che iniziano ad essere considerati tali e non un semplice prolungamento del proprio corpo.

Queste azioni tendono ad essere via via sempre più intenzionali andando a sperimentare gli stessi atti su situazioni ed oggetti nuovi.

Infine tra i 18 e i 24 mesi compare quindi la possibilità di pianificazione in relazione a realtà immaginate andando perciò a creare mezzi nuovi senza più la necessità di prove ed errori ma semplicemente anticipando mentalmente i risultati dell’azione.

dr.ssa Greco, Psicologa – Neuropsicologa

Studio Sinapsy Firenze

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